LA RAZIONALITA' DELLA PASSIONE

 

 

Il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce

(Blaise Pascal)

Non é facile stabilire quale sia il motivo che spinge una persona, dotata di normale raziocinio, a prediligere un'automobile piuttosto che un'altra.

Lungi dal voler scomodare sociologi ed esperti di pubblicità e tutte le teorie sui beni di consumo “emozionale”  bisogna ammettere che alcune automobili hanno inevitabilmente segnato la storia, il panorama ed i pensieri stessi dell'”uomo della strada.

La Fiat 500, il Maggiolino Volkswagen, la Mini, la 2 Cavalli, la Fiat Panda, la 127, sono entrate nella nostra vita, hanno fatto parte del panorama, del quotidiano, ed a molte di loro abbiamo legato ricordi, sensazioni, esperienze.

Ciononostante non amo il concetto stesso di consumismo, e ritengo offensivo per le tasche degli Italiani, e per il sistema produttivo dell'auto, considerare “bene emozionale” un'automobile.

C'é però un'altra categoria di automobili che a buon diritto si può considerare, pur se non assolutamente esclusiva, un “mondo a parte”.

Le Alfa Romeo. 

Semplicemente le automobili che meglio di qualsiasi altra esprimono il trinomio “citius, altius, fortius” che incarna lo spirito sportivo per eccellenza.

Forse non particolarmente comode, sicuramente veloci e brillanti, fin dagli anni ruggenti della Mille Miglia le Alfa rosse sono state, per l'”uomo della strada” come per l'automobilista medio, l'essenza stessa della velocità.

E anche nell'Italia del “boom” le Alfa erano sinonimo di un benessere raggiunto e consolidato.

Rendo quindi omaggio a queste auto straordinarie, agli uomini che le hanno progettate ed a quelli che le hanno costruite, ed a tutte le Alfa che hanno segnato la storia della mia famiglia e quella mia personale di automobilista.

 

 

 

 

 

 

 

 

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