Le Alfa di famiglia

Ecco una breve carrellata delle Alfa che sono entrate nella mia famiglia nel corso degli anni.

 

La prima Alfa: Giulia TI (1967)

 

La prima "Giulia" che ricordo essere entrata in famiglia era una berlina TI, 4 fari, verde scuro, con gli interni chiari, forse in panno grigio o più facilmente Texalfa beige.

All'epoca doveva essere più o meno il 1967. Di quella Giulia però ho ricordi frammentari: targata TOA7 (era usata), mi ricordo il viaggio di ritorno a casa da Torino a Treviso, il rombo incredibile del suo motore, il tachimetro a "nastro" con la riga rossa che velocemente si avvicinava a fondo scala e... papà che sacramentava perché l'auto tirava maledettamente a destra.

La sentenza del meccanico fu inappellabile, l'auto aveva avuto un incidente con i "fiocchi": la settimana dopo fu riportata al venditore... ma l'avventura alfistica era appena iniziata!

 

di "quella" Giulia non ci sono foto, ma questa, trovata sul web, rende l'idea... L'"altra" era verde.
di "quella" Giulia non ci sono foto, ma questa, trovata sul web, rende l'idea... L'"altra" era verde.

 

La Giulia 1300 TI (1968-1975)

 

La seconda -quella alla quale é legata la quasi totalità dei miei ricordi d'infanzia- era una Giulia 1300 TI, targata Padova, acquistata da papà pochi mesi dopo la sfortunata esperienza con la TI verde.

Ritargata Treviso, ci accompagnò per molti anni e moltissimi chilometri, sconfitta purtroppo, nell'ormai lontanissimo 1975, dalla ruggine...

Fu venduta per pochi soldi, e visse ancora sette anni con targa Torino, prima di essere condannata alla rottamazione. Lo scoprii nel 2012, quando -in realtà ingenuamente- mi misi alla sua ricerca, con la tenue speranza di poter riavere l'auto di papà...

 

 

1969, la mia mamma, giovane giovane, e uno scorcio della Giulia di papà

assolutamente identica... sembrerebbe perfino lei
assolutamente identica... sembrerebbe perfino lei
Giulia imprinting
Giulia imprinting

L'Alfa 75 1600 (1986-1991)

 

Dopo questa, un lunghissimo digiuno alfistico, popolato di buone automobili (una Peugeot 504 Iniezione e una Lancia Beta 1600), ma prive del "virus" capace di scatenare la passione: fino all'ultima, vera Alfa: la 75!!!!!!!!!

Una onesta 1600 blu ministeriale, in allestimento base -quindi particolarmente spartano- ma ancora a carburatori.

In poche parole, un invito a sfidare le leggi della fisica elementare, ma soprattutto il codice della strada...

 

Potente, veloce, comoda, rimase con noi fin quando Papà non decise -con mio grande rammarico- di sostituirla, sempre con un'Alfa...

L'Alfa 33 1500 I.E. (1991-1995)

 

 

Solo quattro anni -che per Papà era un record- per un'auto onesta, robusta e divertente. All'epoca io avevo una 33 1500 I.E. color canna di fucile e Papà la prese identica ma catalizzata.

L'Alfa 155 1800 (1995 - 2001)

 

Papà apprezzava le Alfa Romeo ma non era purista al punto da pretendere una trazione posteriore. La 155 era una berlina comoda, veloce, con buone prestazioni e una linea forse discutibile, che avrebbe voluto richiamare quella della ben più personale 75. Nera e iperaccessoriata, ebbe una vita caratterizzata da tanti piccoli incidenti che portarono un paio di volte alla sua riverniciatura totale.

L'ultima Alfa di Papà: la 156 1900 JTD 105cv (2001 - 2007)

 

Pur non percorrendo molti km., Papà non disdegnava guidare. Io uscivo da una eccellente esperienza con una 156 2000 a benzina, e lui si fece convincere dal concessionario a tentare la strada del Diesel, anche se con una motorizzazione non troppo adeguata... parca nei consumi e comodissima, la sua 156 tuttavia era piuttosto rumorosa, e le prestazioni avrebbero potuto essere assai migliori.

Ma le occasioni di guidare, con la pensione, erano sempre meno...

Fu sostituita nel 2007, con pochissimi km percorsi, da un SUV, una onesta ma anonima Toyota RAV4 grigia. La moda aveva contagiato anche lui.

(C) 2009 - 2016 Fabio Fabbricatore all rights reserved